Sulla base dell’esperienza specifica in incidenti navali con caratteristiche internazionali, molti dei quali con incendi a bordo e massiva perdita di vite umane, stiamo diramando i seguenti avvisi e raccomandazioni ai nostri assistiti e in generale a tutte le vittime del NORMAN ATLANTIC.

  1. Passeggeri e familiari dovranno essere estremamente cauti nel rilasciare informazioni relative ai loro danni e perdite a chicchessia che non goda della loro più completa fiducia.
  2. Dovranno ricercare e selezionare pareri e assistenza legale qualificati in modo da non compromettere i loro diritti e di poter ottenere la migliore tutela possibile in ogni sede. E’ solo attraverso iniziative giudiziarie determinate, con richieste risarcitorie che tengano conto della gravità delle colpe dei responsabili (danno punitivo, danno aggravato dalla condotta) che avvocati e vittime di un sinistro marittimo come quello del NORMAN ATLANTIC potranno contribuire a scongiurare nel future nuove tragedie simili, mandando così un segnale chiaro ad armatori, operatori di navi, società di classificazione ed autorità.
  3. Come regola generale, nel loro interesse, è fondamentale evitare nel modo più assoluto di sottoscrivere rinunce, liberatorie, accettazioni, o qualsivoglia tipo di documento loro sottoposto dagli assicuratori dei proprietari della nave (VISEMAR), o di coloro che l’avevano in gestione (ANEK LINES). L’esposizione debitoria degli assicuratori del Norman Atlantic è destinata a diventare eccezionale, e verrà effettuato ogni tentativo di diminuirla il più possibile ad ulteriore danno dei passeggeri. L’esperienza ci insegna che i danni verso terzi, e quindi i danni verso le persone trasportate, sono quelli che più di tutto le compagnie assicurative ed i club di assicurazione mirano a ridurre, offrendo alle vittime somme di denaro in tempi estremamente brevi, ma ampiamente al di sotto del reale debito.
  4. Da questo punto di vista, l’esperienza dell’incidente COSTA CONCORDIA ci fa dire che bisogneràdiffidare anche dall’insolita alleanza fra alcune associazioni di consumatori e gli assicuratori, che offrono veloci soluzioni monetarie uguali per tutti prima ancora che si sappia come si sono svolti i fatti e quanto gravi sono le responsabilità: è importante invece che le vittime siano consapevoli checiascuna di loro ha un diritto pieno ad un’analisi specifica e dettagliata dei danni sofferti, sia patrimoniali che non patrimoniali, se necessario con il supporto di esperti medici legali. Soltanto un’assistenza legale qualificata e esperta può garantire di comprendere la reale catena di eventi che ha portato al disastro, le responsabilità dei soggetti coinvolti e quindi la ampiezza dei danni da risarcire.

Cronistoria e primi segnali di responsabilità.

Quelle che seguono sono le prime informazioni desunte dai rapporti d’informazione della stampa internazionale nonché dalle indagini che stiamo svolgendo.

Delle prime ore di domenica 28 dicembre 2014, un incendio si è sviluppato nel garage del traghetto, che batte bandiera italiana, mentre navigava nel mare Adriatico da Patrasso (Grecia), verso l’Italia con tappa ad Igoumenitsa. Le autorità italiane e greche con mezzi di salvataggio sia dall’aria del mare hanno tratto in salvo la maggioranza dei passeggeri e dell’equipaggio della nave che avevano atteso per ore sul ponte superiore per sfuggire all’incendio sviluppatosi nelle parti inferiori del traghetto.

Tragicamente non tutti passeggeri, né tutti i marittimi, sono stati salvati. Alle ore 11,.00 di mercoledì 31 dicembre 2014 le notizie ufficiali riportavano almeno 11 persone ufficialmente decedute, di cui tre di nazionalità italiana. Purtroppo è possibile che vi fossero a bordo numerose persone non registrate ufficialmente sull’elenco passeggeri della compagnia, e che -come è stato riferito -potrebbero essere state sorprese dall’incendio mentre dormivano nei loro veicoli nel garage del traghetto; ciò naturalmente incrementa di molto le paure che il numero delle persone decedute potrà salire ancora nelle prossime ore. Le ricerche proseguono per il momento sia nell’area di mare circostante che all’interno della nave incendiata.

Il traghetto NORMAN ATLANTIC (IMO 9435466) è di proprietà della società italiana VISEMAR DI NAVIGAZIONE S.r.l. con sede in Via Romea 44 a Porto Viro, provincia di Rovigo. Era stato preso in charter dalla compagnia di navigazione greca ANEK LINES nei primi giorni di dicembre 2014. La società di classificazione che ha certificato le qualità marine e commerciali del NORMAN ATLANTIC è la società italiana RINA SERVICES S.p.A. con sede a Genova. Il traghetto è assicurato per la responsabilità civile comprendente le lesioni e le morti di passeggeri ed equipaggio con il norvegese GARD P&I Club; ANEK LINES dispone di ulteriore copertura assicurativa come soggetto noleggiatore.

Gli organi di informazione hanno diffuso diversi particolari su possibili fattori che potrebbero avere contribuito al verificarsi di questa tragedia marittima. Si tratta di questioni che devono essere esaminate ed analizzate in maniera molto cauta nell’immediato futuro da esperti tecnici e dai consulenti legali delle vittime, poiché questi fattori potranno giocare un ruolo centrale nella determinazione dell’estensione e della natura della responsabilità degli operatori della nave, dei loro proprietari (ripetiamo che si tratta di due soggetti distinti uno con sede in Italia, l’altro con sede in Grecia), dei loro manager e di coloro che aveva un ruolo sulla sicurezza della nave ed equipaggio. Dovranno ad esempio essere senz’altro esaminati con molta attenzione i rapporti delle autorità sulle recenti “deficencies” o non conformità su equipaggiamenti e procedure di sicurezza: bisogna infatti interrogarsi, ad oggi su:

  • quali siano state le cause dell’incendio nel garage;
  • la ragione per cui la nave non sia stata in grado di rispondere al fuoco con i suoi soli mezzi;
  • perché non sia stato possibile confinare l’incendio nel solo garage, dove pare si sia sviluppato e poi propagato ai ponti superiori;
  • perché non sia stato possibile estinguere l’incendio;
  • vi erano porte tagliafuoco nel garage lasciate aperte?
  • l’impianto per estinguere gli incendi era efficiente?
  • vi è poi un aspetto meno tecnico ma altrettanto importante: per quale motivo i media riferiscono di pesanti discrepanze tra l’elenco passeggeri ufficiale, consegnato dalla compagnia alle autorità, e l’elenco passeggeri reale?
  • Le autorità italiane penali hanno comunque iscritto nel registro degli indagati il comandante della nave e l’amministratore della società proprietaria.I passeggeri e di membri dell’equipaggio che sono stati salvati, e che hanno vissuto ore di terrore e di rischi per la loro vita, oltre che coloro che hanno perso i loro beni (inclusi automobili e camion), e naturalmente le famiglie di coloro che hanno perduto la vita in questo incidente, hanno considerevoli diritti di essere risarciti. La misura e il tipo dei diritti da risarcire dipenderanno grandemente dall’attenta analisi degli esperti tecnici navali sui possibili difetti della nave e delle procedure di governo della stessa, e naturalmente dipenderanno anche dalla scelta che i loro avvocati effettueranno circa la nazione dove svolgere le cause giudiziarie (Italia, Grecia, eventualmente altrove).Le cause che verranno intentate saranno basate su specifiche leggi e regolamenti internazionali che regolamentano il trasporto di persone per mare e che prevedono una responsabilità oggettiva del vettore ed una garanzia immediatamente azionabile nei confronti dell’assicuratore.Dannoallapersona.it è pronto a rispondere alle vostre domande e richieste. Potete inviare o una mail all’indirizzo danno dannoallapersona@ambrosioecommodo.it

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